lunedì 31 luglio 2006

False verità e vere bugie in Libano e Israele

Il medioriente si sta nuovamente infiammando come una polverirera, e il mondo, per l?ennesima volta assiste impotente al massacro indiscriminato di civili da ambo le parti.
Sono rivoltanti le deboli grida che si alzano dal mondo civile a difesa dell?una o dell?altra fazione in lotta, dove il libero pensiero del cittadino medio è messo alla dura prova, impossibilitato a schierarsi, visto che chi vede in Israele il diritto di difendersi, per gioco forza si chiude gli occhi giustificando la tragedia che si sta consumando in Libano.
Viceversa, chi si schiera con i palestinesi e con il loro diritto d?avere uno stato indipendente, e non vivere segregati e bombardati a fasi alternate, viene bollato come antioccidentale e filo musulmano.
Ora, se è vero quanto comunicato dai media internazionali, questa distruzione sistematica delle infrastrutture Israeliane è dovuta al rapimento di tre soldati da parte delle milizie di Hezbollah, dove dietro a tutto dovrebbe esserci la Siria e l?Iran che riforniscono d?armi e loggistica, come del resto l?esercito Israeliano è abbondantemente armato dagli Stati Uniti. In mezzo a tutto ciò, ci sono i civili da ambo le parti: presi di mira dai rudimentali missili Quassam che seminano cadaveri, feriti e distruzione nel confine Israeliano, e dall?altra un esercito armato di tutto punto che sta facendo regredire un paese di trent?anni con un eccesso difensivo che null?altro è che un uragano aggressivo.
Davanti a tutto questo dobbiamo credere che tutti gli islamici siano colpevoli di questa situazione, o che tutti gli ebrei portino il marchio di queste morti di qui pochi sono i veri responsabili?
Ma si tace, si fa cronaca più o meno parziale, faziosa, l?importante che non si mostrino immagini terrificanti all?ora di cena, altrimenti il boccone và per traverso, si cambia canale e gli introiti pubblicitari cadono.
E i politici italiani, che posizione tengono?
I più sono allinati a favore di un unico dei due belligeranti, mentre l?altra raccoglie consensi sfumati, mai troppo gridati, altrimenti rischia d?essere marchiata come antisemita, perchè prende le difese di coloro che in questo momento soffre del maggior numero di cadaveri innocenti, di danni psicologici, economici e sociali.
Nessuna delle due hanno ragione, e chi si erige a baluardo dell?una o dell?altra, si pone davanti a se stesso e davanti al mondo in contrapposzione con il diritto di ogni nazione d?avere una terra ed un luogo sicuro ove poter vivere in pace con il vicino, sia esso ebreo, musulmano o cristiano.
Non c?è un unica Terra Santa da salvare, c?è una terra, qualunque essa che deve essere difesa da qualsiasi aggressore, ma non a suon di rappresaglie moltiplicate per cento, indipendentemente da chi le compie.
C?è da provare vergogna e costernazione davanti all?ennesima tragedia che si consuma attraverso gli schermi tv, come un Kolossal Holliwodiano. Vergona perchè tra mille ipocrisie mediatiche, sembra che a nessuno interessi fermare questo bagno di sangue, perchè troppo presi a salvare i piccoli interessi da bottegai di borgata.
A questo punto, forse esiste un unica via: non schierarsi, non prendere le difese di nessuna delle parti in causa, perchè entrambe hanno le loro colpe, i loro scheletri negli armadi, entrambi dovrebbero essere isolati dal consesso civile fino al giorno che non sapranno accordarsi, riconoscendosi reciprocamente, dando il diritto ad Israele d?avere confini sicuri, riconosciuto sopratutto dagli stati islamici che in alcune frange dimostrano lo stesso estremismo delle frante ultraortodosse Israeliane, non per diritto divino,trovando la soluzione ad una crisi che si da più di mezzo secolo lascia sul campo innnocenti, mentre i veri colpevli, sfortunatamente lasciano questa vita serenamente sul loro letto, abbracciati dalle preghiere di popoli feriti e lacerati dai loro condottieri politici.


Marco Bazzato
Scrittore

18.07.2006

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